BREVE STORIA DEL IREZUMI E HORIMONO

Traditional Tattoo It è stato invitato quest’autunno a Milano al museo Arte e Scienza per un ciclo di conferenze molto interessante organizzato dal centro culturale Italia-Asia, presieduto dalla docente Susanna Marino, in cui si è parlato di scarificazione rituale, tatuaggi sacri e tradizione giapponese.
In questo articolo tratteremo gli argomenti affrontati nella conferenza “Irezumi e horimono, il corpo come superficie decorativa – Il tatuaggio esce allo scoperto, taboo e accettazione del tatuaggio nel Giappone contemporaneo”.
Questo intervento è stato presieduto da Susanna Marino, docente all’università Bicocca di lingua e cultura giapponese, e Andrea Pancini, insegnante di lingua giapponese alla scuola civica di lingue orientali a Milano; e fornisce una panoramica sullo sviluppo del tatuaggio tradizionale durante i secoli e della sua percezione nel Giappone moderno.
Partiamo dalla terminologia, in giapponese esistono 3 termini per indicare il tatuaggio:
Tattoo – usato in epoca contemporanea per indicare tatuaggi estetici e di piccole dimensioni
Irezumi -espressione più antica, in uso tra il 17 e il 19 secolo, che significa letteralmente “inserire inchiostro”
Horimono -termine più generico che significa “incidere cose” e dal quale prende il nome il maestro tatuatore, chiamato “horishi”.

Questa pratica ha avuto una storia burrascosa, oscillando tra simbolo di discriminazione ed arte. La sua storia ha origini antichissime, come testimoniato già nel 3 secolo d.C. da uno storico cinese, che descriveva i membri dei clan giapponesi come individui caratterizzati da pitture corporali bidimensionali (simili a quelle tribali) usate come talismani di protezione, con valori altamente simbolici.
Un cambiamento interessante avvenne nell’ ottavo secolo, quando il tatuaggio assunse la valenza di marchio discriminatorio: influenzati da un’antica pratica cinese, i traditori e i criminali iniziarono ad essere tatuati obbligatoriamente sulla fronte. Nel 16 sec l’imperatore fece costruire un edificio che aveva lo scopo di contenere i detenuti in attesa di giudizio e dove gli stessi venivano marchiati con ideogrammi specifici in base al tipo di reato commesso. Nel secolo successivo i caratteri vennero sostituiti da semplici strisce nere sulle braccia, che si sommavano a seconda della gravità del crimine commesso.


Una volta tatuato l’uomo non era più considerato membro della società, ma un “senza casta” privo di onore. Per esorcizzare questa condizione e trovare un nuovo senso di appartenenza, i reietti iniziarono a coprire questi segni di infamia con raffigurazioni più elaborate di divinità. La credenza era che in questo modo le qualità del dio scelto si incarnassero nella persona tatuata, inoltre queste immagini suscitavano timore nell’uomo comune. Si capovolse così il significato del tatuaggio che divenne volontario e si diffuse molto nei quartieri del piacere delle grandi città di Kyoto e Osaka.
Tra il 18 e il 19 secolo si venne a formare quella che oggi è considerata l’arte del tatuaggio tradizionale giapponese: grandi disegni intricati di mirabile bellezza e tecnica, con colori e movimenti ispirati alle stampe hukiyo-e.

Per la prima volta l’affermazione di quest’arte portò all’approvazione del tatuaggio anche nei membri di altre caste: ad esempio nel periodo edo i pompieri erano soliti tatuarsi la schiena o tutto il corpo, per coprirsi durante il lavoro e non mostrare la pelle nuda (dato che lavoravano in perizoma).

pompiere giappo

Gli horishi erano i maestri tatuatori e per essere considerati tali dovevano fare un apprendistato di 5 anni nel quale dovevano assistere il tatuatore anziano non solo nel tatuaggio, ma in tutti gli aspetti della vita quotidiana, senza mai poterne praticare l’arte.
Dalla seconda metà del 19 secolo le cose cambiarono ancora, il nuovo governo voleva dare al mondo occidentale un’immagine del popolo giapponese più “moderna” e “meno selvaggia”, e decise di bandire la pratica dell’horimono. Nonostante ciò molti europei rimasero comunque affascinati da quest’arte e decisero di tatuarsi durante i loro viaggi in oriente, dando così visibilità internazionale a questa tradizione. Nel 1876 infatti venne emanato un decreto che mise fuorilegge tatuatori e tatuati, rendendone la pratica illegale; esso venne elencato tra i crimini minori e pose un freno al lavoro degli horishi, che di fatto dovettero inventarsi mestieri di facciata, come artigiani o pittori, per continuare a tatuare di notte lontano da occhi indiscreti. Questa messa al bando cambiò in modo significativo la percezione dell’irezumi nella gente comune e, anche dopo l’abolizione del decreto nel 1948, il tatuaggio rimase legato alla malavita.horishi
Una rinascita dell’horimono si ebbe durante gli anni ’80, quando le rock band in tour portarono il tatuaggio occidentale in oriente e a loro volta rimasero entusiaste di quello giapponese. Si venne così a creare una nuova spaccatura: da una parte i giovani nipponici riscoprirono questa cultura e la riproposero in un contesto underground, dall’altra gli anziani continuarono ad ostracizzarla.
Ancora oggi, se in occidente è comune mostrare i propri tatuaggi, in Giappone essi sono visti come tesori preziosi da nascondere, e la loro bellezza è misurata anche in base alla loro segretezza.
La cultura nipponica rimane di fatto tatuaggiofobica poiché ritiene sconveniente mostrare tatuaggi in pubblico, discriminando le persone tatuate, che molte volte non sono ammesse nei luoghi dove si mostra la pelle nuda, come ad esempio i bagni pubblici o le terme. Negli ultimi anni, anche grazie all’incremento del turismo in Giappone si sono venute a creare situazioni spiacevoli nei confronti degli stranieri tatuati, che devono sottostare alle rigide normative nazionali.
In questo senso le istituzioni non sono a tutt’oggi in grado di cambiare questa percezione, o non si dimostrano comunque propense a farlo.
Per chi viene da fuori è forse strano scoprire come i nipponici vedano con estrema diffidenza una parte della loro cultura così apprezzata all’estero. Ma ricordiamo che ci sono molti artisti che portano avanti con passione questa vecchia tradizione.
Se siete amanti del tatuaggio giapponese e avete in progetto una vista nel paese del Sol Levante tenete quindi a mente queste differenze.
Speriamo di essere riusciti a spiegarvi quello che non sapevate sulla cultura del tatuaggio tradizionale giapponese o di avervi incuriosito, diteci cosa ne pensate nei commenti qui sotto.
Ringraziamo tutti i curatori di questa iniziativa e vi invitiamo a tenere d’occhio il loro sito per gli appuntamenti futuri.
Un saluto
Lo staff di Traditional Tattoo It

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BATTLE ROYALE

La Battle Royale è un tatuaggio storico simbolo dell’influenza creatasi all’inizio del 19° secolo tra la tradizione orientale e quella occidentale.

I soggetti sono animali coinvolti in una battaglia mortale. L’aquila, il serpente e il drago sono i classici più utilizzati, anche se può capitare di trovare tigri, pantere o altri volatili.

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Molte volte lo si può trovare nella versione a due soggetti, solitamente aquila e serpente intrecciati. In questa composizione il significato principale è quello della dualità: il bene contro il male, il sacro contro il profano, il terreno contro l’ultraterreno.

Nella tradizione orientale l’elemento duale è molto presente, basti pensare a yin yang ed al concetto di equilibrio tra i due opposti, che è alla base di tutte le cose.

La Battle Royale è un tatuaggio complesso, che esprime appieno le sue potenzialità se fatto su larga scala, la composizione e l’equilibrio dei vari soggetti presenti è fondamentale se si vuole creare un tatuaggio armonioso.

Qui sotto vi mostriamo un video in cui il tatuatore americano CJ Fishburn esegue una Battle Royale partendo dall’orginale , eseguito da due maestri del tatuaggio di inizio ‘900.

Non fatevi spaventare dall’inglese e dategli un’occhiata!

 

 

Presented by Cathedral Tattoo. Produced by Josh Fletcher of Vita Brevis Films. CJ’s work can be viewed at Instagram.com/BoyGentleman.

(traduzione dall’originale)

“Nel documentario “The Battle Royale: In All Colors by Electricity,” abbiamo filmato la creazione in time lapse da parte di Cj Fishburn del Cathedral tattoo di Salt Lake City.
Cj ha usato un rilievo dell’originale flash in acetato che i maestri Huck Spaulding e Paul Rogers crearono per il tattoo sulla schiena di DC Paul.
Ci inoltreremo anche più approfonditamente nell’archivio di CJ per capire le origini di questo design da parte del “re del tatuaggio” George Burchett.
Burchett era molto in contatto coi tatuatori orientali che si spostarono dal Giappone post industriale per volare in Europa e il suo modo di lavorare rispecchiava la concezione giapponese del tatuaggio.”

Ringraziamo Dan Fletcher per averci inviato questo documentario e speriamo che vi sia piaciuto.

 

 

IL TATUAGGIO TRADIZIONALE GIAPPONESE

La storia del tatuaggio tradizionale giapponese è un argomento complesso e sicuramente non racchiudibile in un unico articolo, per questo oggi cercheremo di tracciare le linee guida che hanno portato il tradizionale giapponese a come lo conosciamo oggi, e i motivi per cui è profondamente diverso rispetto a quello occidentale a cui siamo abituati.

Partiamo!

edo2Le origini del tatuaggio in epoca preistorica sono simili in molte tribù sparse per i vari angoli del globo e in particolare possiamo già parlare delle prime forme di tatuaggio verso il 10.000 A.C., epoca in cui le donne delle tribù Ainu erano solite tatuarsi piccoli marchi sulla parte superiore del labbro in giovane età, in modo da prendere la forma degli dei da loro adorati cosi da confondere e spaventare i demoni che causavamo malattie e pestilenze.

Durante i millenni successivi il tatuaggio assume la connotazione spirituale e sociale tipica delle varie culture primitive delle diverse parti del mondo: oltre a curare le malattie e proteggere dagli spiriti maligni, conferisce anche lo status sociale ai vari membri della tribù stessa.

Dal 300 D.C. Il tatuaggio inizia a essere usato invece come marchio per segnare criminali e fuorilegge. Questa pratica è influenzata dalla cultura della vicina Cina, che vede il tatuaggio come qualcosa di barbaro e primitivo.

Più o meno nel 700 D.C. si ha la prima prova documentata di un tatuaggio usato come pena: “L’imperatore convocò Hamako, Muraji di Azumi, condannandolo dicendo: Hai complottato per ribellarti e rovesciare lo stato, saresti punito con la morte, ma sarai graziato e condannato ad essere tatuato.”

outlawIn questi secoli il tatuaggio viene quindi largamente usato come punizione e vi sono diversi tatuaggi riconoscibili come “criminali”, esempi sono una croce all’interno dell’avambraccio, una linea dritta all’esterno di esso o sulla parte superiore del braccio.
Questa tecnica viene definita Bokukei.
Ogni regione del Giappone adotta i propri simboli per identificare i criminali, ad esempio una di esse usa tatuare il carattere “cane” sulla fronte dei condannati, mentre altre utilizzano cerchi o linee sulle braccia o sul viso. Chi viene marchiato con questo tatuaggio solitamente rimane emarginato dalla società, non può più partecipare ai riti comunitari ed è ostracizzato anche dalla sua stessa famiglia, e questo per i giapponesi è una terribile forma di punizione.

Verso la fine del 17esimo secolo il tatuaggio abbandona la concezione di punizione, in quanto vengono stabilite altre forme di pena e chi lo porta inizia ad abbellirlo ed ingrandirlo con altri temi.

culiIl periodo definito “Edo” segna la cancellazione della pratica del Bokukei e il tatuaggio vive il suo massimo periodo espressivo. Portato con orgoglio da mercanti, pompieri ed artigiani viene influenzato da tutta la cultura classica ed i soggetti sono copiati dalle opere degli illustratori più famosi del periodo. Solitamente l’artista illustratore esegue il soggetto sul corpo, e dopo il tatuatore lo copia.

Questa epoca d’oro però subisce un brusco arresto con la fine del periodo Edo e l’ostracizzazione da parte del governo giapponese della pratica del tatuaggio, dichiarato ora fuorilegge. Questo avviene per fare buona impressione sul mondo occidentale che sta iniziando ad entrare in contatto con la propria cultura, ed ironicamente ai maestri tatuatori è permesso lavorare solo su clienti stranieri, che iniziano a giungere da molti paesi occidentali affascinati da quest’arte.
Tatuare un connazionale è però severamente proibito e molti degli artisti lavorano in clandestinità.

Questo è uno dei motivi per cui la Yakuza è associata al mondo dei tatuaggi e del perchè le cosiddette “body suit” vedono i polsi, gli arti inferiori, il collo e la parte centrale del petto libera: in questo modo i tatuaggi sono copribili dai vestiti e risultano invisibili.

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È solo con la fine della seconda guerra mondiale che il tatuaggio torna legale in Giappone, anche se oramai il costume e la cultura, soprattutto da parte degli anziani e del governo, lo vede ancora in modo estremamente negativo. In molti posti è vietato l’ingresso ai tatuati in bagni pubblici, spa o edifici comunali, ed in generale sono molto malvisti sul luogo di lavoro. Anche per strada è raro vedere un tatuaggio tradizionale giapponese, cosa che non avviene invece per quello occidentale, che viene portato con più disinvoltura dai giovani.

Ora questa è solo un’infarinatura generale sul mondo del tatuaggio giapponese e su come viene oggi visto in quest’isola, nei prossimi articoli svilupperemo maggiormente il legame tra il tatuaggio e il crimine, studieremo i soggetti classici e la tecnica dell’Irezumi e approfondiremo tutti gli aspetti che qui abbiamo solo accennato.

Speriamo di aver catturato la vostra curiosità e andremo ad approfondire insieme la cultura che sta dietro al tatuaggio tradizionale giapponese, cultura che è bene ricordare è estremamente diversa dalla nostra.

Alla prossima e ci sentiamo nei commenti qui sotto

un saluto da parte dello staff di Traditional Tattoo It

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DI SANTI, DI MARINAI E DI PUTTANE

“Non farete delle incisioni sulla vostra carne a causa d’un morto; e non farete figure e segni sopra di voi”. Levitico 19.28, Antico Testamento

La storia del tatuaggio è una faccenda antichissima e delicata, dove la superstizione, le tradizioni, le credenze e la disinformazione l’hanno visto passare nel corso dei secoli da pratica rituale e simbolo di appartenenza sociale a marchio per delinquenti e gentaglia di basso fondo.

Perché tutto questo? Che cosa ha spostato l’ago della bilancia?

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I primi reperti relativi all’arte del tatuaggio si trovano già in mummie del 500 A.C, dove i corpi ritrovati sono chiaramente ricoperti da tatuaggi, si presume di natura terapeutica e sciamanica. Vi sono poi testimonianze nell’antico Egitto, in Grecia e nell’antica Roma, dove per esempio i centurioni si tatuavano il nome dell’Imperatore o del generale per il quale combattevano.

In alcune società tradizionali orientali, dell’Oceania e del Sud Est Asiatico quest’arte è sempre rimasta intatta nel corso della storia, basti pensare ai tribali polinesiani o ai più conosciuti Maori, dove linee e simboli sono densi di significati sociali e spirituali. Non a caso infatti tatuarsi motivi proibiti è considerato un sacrilegio!

Nella società occidentale si hanno testimonianze di persone tatuate già dai Celti e dai Britanni, dove i nobili avevano tatuato lo stemma della propria casata in modo da poter essere riconosciuti in caso di morte in battaglia.

La chiesa ha avuto poi un ruolo importante nella diffusione o no del tatuaggio in epoca antica: i primi cristiani infatti si tatuavano il “tau”, la croce stilizzata di Cristo, sulla fronte, pratica poi abolita da Costantino nel 325. Nonostante questo la tradizione non si è estinta e durante le crociate moltissimi cavalieri avevano tatuato un simbolo che rappresentasse la propria religione, in quanto non vi era sepoltura per i morti in battaglia che non recassero alcun riferimento al proprio credo.

Si racconta che Sant’Antonio avesse un “tau” tatuato sul petto.

E’ nel 787 che tatuarsi diventa proibito per il buon cristiano, Papa Adriano I infatti emana una bolla dove vieta qualsiasi pratica che deturpi il corpo.

sailor 22222222Sembra finita per i tatuaggi in Europa, ma essi riappaiono invece verso la fine del ‘700 grazie ai viaggi del capitano Cook, che riporta nelle terre europee testimonianze di indigeni tatuati e anche qualcuno di loro come schiavo. Anche la parola TATTOO si dice sia stata coniata dallo stesso Cook, che si presume l’abbia inventata a partire dal polinesiano “Tatau”.

Ecco allora che sono i marinai a salvare il tatuaggio e a riportarlo nel vecchio continente, prima esibendo tatuaggi tradizionali indigeni, farciti con rocambolesche storie di come essi siano stati catturati e sottoposti a questa pratica ancestrale, poi sviluppando i soggetti che sono divenuti i classici del tatuaggio traditional occidentale.
E allora rondini, velieri, ancore, fari e tutta la simbologia tipica della cultura marinara si trasferisce sulla pelle di questi lupi di mare, in molti porti iniziano a comparire le prime botteghe di tatuaggi, e tutta la sottocultura della gente che vive a contatto con questa realtà marinara ne rimane attratta.
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Se avete presente i disegni di Sailor Jerry vi ricorderete di un flash con pollo e maiale: venivano tatuati dai marinai sui piedi come portafortuna in caso di affondamento. Infatti le casse con gli animali destinati all’approvigionamento erano sempre le prime a rimanere a galla in caso di naufragio.

Gli uomini e le donne iniziano così ad avere corpi sempre più tatuati e non passa molto tempo prima che i circensi fiutino l’affare!
Agli inizi del ‘900, oltre all’uomo cannone ed alla donna barbuta, si iniziano a vedere negli spettacoli “l’uomo e la donna più tatuati del mondo”, con imbonitori pronti a mostrare questi corpi dipinti ai curiosi venuti apposta per assistere a questi spettacoli.

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…Si ok i santi, ok i marinai, ma le “puttane” in tutto questo dove sono, direte voi che leggete…

Ci viene in “aiuto” Cesare Lombroso (1835-1909) medico, antropologo, criminologo e giurista italiano, considerato pioniere e “padre” della moderna criminologia. Nel suo saggio “l’uomo Delinquente” Lomboso mette in strettissima collaborazione il tatuaggio con l’indole innata ad avere una “morale deviata” del delinquente. Ecco allora che l’uomo tatuato viene considerato un criminale e la donna una prostituta.
In seguito alla diffusione di questo saggio in Italia il tatuaggio viene ancora di più stigmatizzato e ghettizzato, ed è per questo motivo che è fino ai primi anni del 1970 che non esistono botteghe in strada di tatuatori, la pratica rimane nascosta e clandestina.
La rivoluzione culturale, le prime gang di motociclisti e la cultura Hippy aiutano a far uscire di nuovo allo scoperto il tattoo in Italia e si iniziano ad avere i primi tattoo shop.
Da qui in poi il tatuaggio ricomincia a diffondersi tra i giovani italiani, fino agli ultimi 15-20 anni dove si iniza a vedere il “boom”, in cui sempre più persone mostrano alla società il proprio “marchio”.

Ora questa è solo un’infarinatura su come il tatuaggio è passato di epoca in epoca, un sacco di aspetti sono da approfondire e secondo noi ne vale la pena, speriamo dia avervi incuriosito e avvicinato un po’ di più a questo mondo, che va ben oltre il “oh zio fammi un’infinito o una piuma”

Cercheremo con i prossimi articoli di sviluppare alcune delle tematiche che qui abbiamo giusto sfiorato, diteci cosa ne pensate!
Come sempre ci trovate sia qui che su facebook, per qualsiasi curiosità o richiesta!

Al prossimo articolo!
un saluto dallo staff di Traditional Tattoo It

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OCCHI DI GUFO

“wisdom comes with age”

Notte, un bosco tetro vi si para davanti. L’umidità crea una nebbiolina che nasconde il terreno e i rami spogli sembrano mani scheletriche pronte ad artigliarvi. All’improvviso due occhi si accendono nel’oscurità e iniziano a fissarvi, due occhi magnetici che vi tengono incollati sul posto, una sagoma nera si delinea dietro di loro e un verso rompe il silenzio della notte.

Come avrete capito stiamo parlando del gufo, o civetta, un animale totemico che è diventato un classico tra gli appassionati di tatuaggi.

owlQuesta introduzione riprende l’immaginario europeo medievale che vede il gufo come un animale oscuro, e che solitamente viene rappresentato insieme a streghe e maghi, sia come famiglio che come vera e propria incarnazione della strega stessa, in grado di cambiare forma e aggirarsi indisturbata nella foresta.

Questo è però solo uno degli stereotipi che il gufo assume : durante il corso della storia molte civiltà assegnano a quest’animale un significato particolare, ed il risultato di tutto ciò per gli appassionati di tatuaggi è un traditional complesso ed evocativo.

Andiamo con ordine:

Già nell’antica Grecia il gufo era considerato un animale legato agli dei, in particolare alla dea Atena, simbolo di saggezza ed intelligenza. Nell’antica Roma era rappresentato sulla faccia di alcune monete ed evocava ricchezza e benessere.

Per gli egizi e gli antichi Celti il gufo era l’animale che guidava le anime nel loro viaggio verso l’oltretomba, un guardiano dell’aldilà che scortava i morti e li proteggeva durante la notte.

L’avvento della religione cristiana ha creato intorno al gufo un’accezione negativa, in quanto le antiche tradizione pagane e barbare sull’aldilà e la figura dell’erborista, divenuta per i cristiani la strega, hanno modificato la visione dei riti di passaggio verso il mondo delle ombre in qualcosa di malefico e demoniaco, qualcosa da temere e da cui stare alla larga.

Discorso diverso va fatto in America, dove il cristianesimo arriva relativamente tardi con i coloni. I nativi americani infatti hanno una religione totemica complessa ed il gufo, insieme all’aquila, è uno degli animali che indicano gli spiriti guida sacri agli indiani d’america.
Anche per loro il gufo è simbolo di saggezza e lungimiranza, è un animale in grado di vedere attraverso l’oscurità e viene per questo invocato durante le cerimonie come un oracolo ed un rivelatore del futuro.

Tutti questi significati si ritrovano quindi all’interno di un traditional rappresentante un gufo, che può essere raffigurato ad ali chiuse, appollaiato su un ramo, o dare mostra di sé in un bel chest piece, con le ali spiegate ed una lanterna tra gli artigli.

Ve ne elenchiamo alcuni:owl2

  • Saggezza
  • Intelligenza
  • Mistero
  • Protezione
  • Preveggenza
  • Guida

Questi sono i significati classici a cui associare un gufo traditional, ma come sempre diciamo non è assolutamente obbligatorio che il vostro pezzo voglia dire una di queste cose, potete ovviamente attribuire al vostro traditional il valore che ritenete più opportuno e che più si avvicina alla vostra personalità.
Il tatuaggio è qualcosa di personale e perché no, anche qualcosa di intimo il cui significato è noto solo a voi stessi.

Il consiglio finale ormai lo sapete, non abbiate fretta e scegliete con cura tatuaggio e tatuatore!!
Confrontate, cercate, e quando siete sicuri tatuatevi, la consapevolezza di quello che volete fare e di come lo volete porterà di sicuro ad un’ottimo risultato!

Anche per questa volta ci salutiamo e rimaniamo a vostra disposizione per qualsiasi chiarimento!

Al prossimo articolo!
Un saluto dallo staff di Traditional Tatto It

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PIN UP: THE AMERICAN DREAM

Best wishes for all you soldiers out there! Xxx Bettie

Siamo negli anni 40, la seconda Guerra Mondiale sta infuriando, i soldati al fronte sono impegnati in sanguinosi combattimenti.

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Sulla pista di volo si sta preparando un bombardiere, il rombo delle eliche assorda le persone intorno. Mentre prende lo slancio per il decollo ecco comparire sulla carlinga, appena sotto la postazione del pilota, un’ammicante ragazza  a cavallo di un fulmine, salutata con un boato dai commilitoni a terra che si sono fermati ad osservare la partenza.

Se avete visto un film, letto un libro o curiosato immagini che parlano di questo periodo, avrete sicuramente visto almeno una volta la scena raccontata qui sopra. Una sexy soldatessa, marinaia, show girl o la sempreverde figlia del fattore dipinta sul muso di un aereo in pose accattivanti ed un motto ad accompagnarla.

Loro sono le Pin Up, le ragazze “da appendere” divenute famose  durante il secondo conflitto mondiale, quando  iniziano ad essere le protagoniste dei paginoni centrali di molte riviste settimanali americane.

Incarnazione della bellezza e della sensualità sfatano il mito di “diva” inarrivabile e misteriosa che accompagnava le attrici famose negli anni ’30; le loro storie sono raccontate dalle riviste, le loro fotografie in pose seducenti ma mai volgari le rendono più umane, alla portata di tutti.

Durante il dopoguerra donne come Marylin Monroe, Rita Hayworth, Esther Williams e Bettie Page rendono le Pin Up il nuovo canone della bellezza femminile.

pin up tattooNaturalmente oltre che sulle carlinghe degli aerei le Pin Up trovano posto anche sulla pelle di tantissime persone, e sono ancora uno dei traditional più diffusi e conosciuti. Non è però dagli anni 50 che gli uomini si tatuano una donna, anche durante i primi decenni del 900 si potevano trovare dei riferimenti su marinai e pescatori, anche se solitamente era più diffuso il tatuaggio con il nome dell’amata o di una donna speciale, magari con un cuore che accompagnava la pergamena.

Da non confondere con il tatuaggio della gitana, la “zingara”, che viene solitamente tatuata a mezzo busto con l’immancabile bandana a coprirle il capo, le Pin Up vengono comunemente raffigurate a figura intera, più o meno vestite, sia da sole che con altri soggetti.

Insieme a dadi, carte da gioco e un bicchiere di alcool, esse rappresentano le tentazioni, mentre con un ferro di cavallo fungono da portafortuna, e si può trovare anche la scritta “lady luck” ad accompagnare il tatuaggio.

Come sempre il significato di questo traditional non è univoco, anche le Pin Up possono avere differenti interpretazioni:

  • Sono l’incarnazione della sensualità e della femminilità
  • Rappresentano un amore lontano o perduto, una persona speciale
  • Sono una delle tentazioni dell’uomo, una delle cause che lo porteranno alla rovina
  • Sono uno dei motivi per cui un soldato combatte o un marinaio salpa: rappresentano infatti quello che li aspetterà quando ritorneranno a casa

Questi sono alcuni dei significati che vengono attribuiti al tatuaggio di una Pin Up, esso è un traditional che può essere talmente personale per ognuno da non essere indirizzato in nessuna categoria. Naturalmente c’è anche il fattore estetico: la Pin Up è sexy, è un bel tatuaggio ed evoca sensualità, senza per forza dover essere ricondotta ad un significato specifico.

La bravura del tatuatore in questo traditional sta nel riuscire a cogliere l’espressione con pochi e semplici tratti, qui una linea di troppo od una in meno, oppure una sfumatura troppo marcata, hanno un peso importantissimo e sono capaci da sole di stravolgere il disegno e rovinare il tatuaggio. Sailor Jerry è stato un maestro in questo: con poche linee e le sfumature al punto giusto riusciva ad evocare tutto il fascino di questo soggetto rimanendo estremamente semplice.

Per questo motivo è importante scegliere da chi andare e controllare la bravura del tatuatore per questo traditional; al contrario di un’ancora o magari di un faro, in cui un eventuale imperfezione è meno visibile, su di un viso ed un corpo femminile è fondamentale essere puliti e rispettare le proporzioni, per avere un risultato ottimale!

Il nostro solito consiglio è quindi sempre valido: cercate, confrontate, chiedete! Volete su di voi una provocante “Babba Natale” oppure il Grinch?

Al prossimo articolo!
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VOLA COME UN AQUILA

“Born to be wild”

Fiera, selvaggia, indomita, l’aquila è un animale che da sempre ha avuto un impatto fortissimo nell’immaginario umano.
Capace di librasi maestosa in cielo, regale, con una vista acutissima ed una bellezza rara, sin dall’antichità è stata associata a dei e regnanti da moltissime culture.

I Greci associavano l’aquila al più potente dei loro dei, Zeus, che secondo la credenza era solito assumere questa forma durante le sue visite sul mondo terreno. Simbolo di virilità e mascolinità, era solita portare tra gli artigli il simbolo della potenza divina di Zeus, il fulmine.

Gli europei hanno adottato il simbolo dell’aquila in molte bandiere e nelle araldiche medievali, e l’aquila a due teste si ritiene provenga dall’antica Sumeria.

Per i nativi americani l’aquila è uno dei simboli più forti, e rappresenta la spiritualità. La sua capacità di librarsi così in alto nel cielo infatti la rende “messaggera degli dei”; per alcune tribù di nativi essa rappresenta lo spirito della tempesta.

Parlando invece di tatuaggi traditional la prima cosa che viene in mente pensando all’aquila è: AMERICA!

La troviamo stampata su banconote, monete, è presente nell’araldica militare e nel 1782 fu incorporata nella carta costituzionale, divenendo il simbolo degli Stati Uniti. Più recentemente è stata associata alla cultura motociclistica ed è diventata un icona della casa Harley Davidson.

EagleNella cultura americana è sinonimo di libertà e protezione, ed è difficile pensare a qualcosa di più patriottico per un americano che l’avere tatuato addosso un’aquila  fasciata da una bandiera a stelle e strisce.

Vediamo ora qualcuno dei significati di un’aquila traditional:

  • Libertà: l’aquila è un animale libero che solca i cieli e vola ovunque voglia; chi si tatua questo simbolo condivide la stessa libertà , non a caso è un tatuaggio divenuto celebre tra i motociclisti.
  • Protezione: Se si tratta di difendere i propri piccoli o il proprio territorio, l’aquila combatte fino alla morte. Allo stesso modo chi decide di tatuarsi per questo motivo è pronto a difendere i propri ideali e a combattere per la causa che ritiene giusta.
  • Forza e mascolinità: Vedere un aquila che piomba dal cielo per ghermire la preda è sicuramente uno spettacolo di grande impatto, che dimostra la potenza di questo animale. Chi si tatua un aquila per questo motivo  vuole evocare su di sé le stesse sensazioni di forza e prestanza .
  • Saggezza e spiritualità: per i nativi americani l’aquila è il messaggero degli dei. Per questo motivo come tatuaggio essa indica spiritualità e saggezza, due doti che gli dei veicolano all’uomo tramite il loro messaggero.

L’aquila traditional può essere tatuata non solo come simbolo a se state, ma anche all’interno di una composizione con più soggetti, vediamone insieme alcuni:

  • Aquila con serpente: questo traditional rappresenta l’eterna lotta tra la passione e razionalità, rappresentate dal serpente e dall’aquila. Da una parte ci sono le passioni umane, la tentazione, la vendetta, mentre dall’altra troviamo il raziocinio e la saggezza, da sempre in conflitto nel cuore di ogni uomo.
  • Aquila con ancora: questo tatuaggio è un simbolo del corpo dei marine americani. Vi troviamo l’aquila, l’ancora ed il mappamondo. L’aquila rappresenta gli Stati Uniti, il mappamondo la volontà della marina di servire ovunque, e l’ancora è un tributo alla storia navale americana.
  • Aquila con bandiera: uno dei simboli americani più conosciuti, rappresenta l’ideale di protezione e libertà così caro agli americani. Alle volta l’aquila tiene un ramo di ulivo in un artiglio e 13 frecce nell’altro, esse simboleggiano le 13 colonie originarie.

Ora che abbiamo visto qualcuno dei significati sta a voi decidere perché tatuarvi un aquila. Come sempre i motivi sono molteplici, e nessuno vi vieta di scegliere questo tatuaggio perché è bello!
Esso può essere un ottimo pezzo su petto o schiena, ricco di dettagli, oppure può essere raffigurato in verticale sulle braccia, o ancora essere più semplice e fare parte di una composizione.

Ci sono molti modi di rendere questo tatuaggio unico, come sempre il nostro consiglio è quello di parlare con il vostro tatuatore e decidere insieme come e dove fare la vostra aquila traditional. Se deciderete di avere un grosso pezzo preparatevi ad avere un sacco di nero su questo tatuaggio!

Chiudiamo con il solito consiglio. Niente fretta e decisioni ponderate! Un tatuaggio è una bellissima forma di espressione, non ha senso fare di fretta qualcosa di cui ci si pentirà dopo 2 settimane!

Al prossimo articolo!
Un saluto dallo staff di Traditional Tattoo It

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LA ROVINA DELL’UOMO

Se proprio si deve morire, allora è meglio godersela

Immaginate la scena: dopo settimane, o addirittura mesi, di navigazione, finalmente i marinai sono attraccati al porto.

Eccoli li, baldanzosi, scendere dalla nave con la paga per il loro duro lavoro e la prospettiva di avere la terra sotto i piedi per qualche tempo. I più fedeli corrono subito dalle loro mogli o fidanzate, ma i più si lanciano nei locali del porto alla ricerca di divertimento dopo  le fatiche del mare.
Ad accoglierli c’è una schiera di locali sul pontile costruiti apposta per loro, imbonitori alle porte li invitano ad entrare, scommettitori agli angoli delle strade li richiamano con cenni loschi, dame più o meno vestite offrono i loro servigi.

Nella cultura marinara tutto questo si traduce con un tatuaggio ben preciso: Man’s Ruin.

mans ruinIn questo traditional sono presenti tutti i principali elementi della perdizione umana: abbiamo la donna, solitamente raffigurata nuda o seminuda, l’alcool, il gioco d’azzardo.

Questo tatuaggio rappresenta si la perdizione e la rovina dell’uomo, ma anche l’aver vissuto una vita piena, assaporando i frutti che la vita stessa ci offre, senza rimorsi e rimpianti.

Non c’è quindi un significato completamente positivo o totalmente negativo, sta a chi si tatua questo soggetto trovare la propria interpretazione: i vizi sono lì, alla portata di tutti, è l’uomo che decide se usufruirne con accortezza o lasciarsi trasportare da loro senza freni.

 

Vediamo ora insieme come si compone solitamente questo traditional:

  • Donna: di solito è raffigurata nuda o seminuda, in atteggiamento provocatorio. La si vede normalmente adagiata ad una bottiglia di alcool o in una coppa di vetro.
  • Alcool : è raffigurato dalla bottiglia e dalla coppa di champagne. Qualche volta sulla bottiglia si vede scritto XXX oppure è raffigurato un teschio, che sta ad indicare che i vizi porteranno alla tomba.
  • Gioco d’Azzardo: è raffigurato da dadi, carte oppure dalla palla numero 8 del biliardo. Si possono trovare tatuati anche dei dollari oppure il ferro di cavallo. Esso rappresenta la fortuna, che può sorriderti oppure portarti via tutto in una singola mano.

Questa è la simbologia classica del tatuaggio Man’s ruin, ma ognuno può trovare il proprio “vizio” personale ed aggiungere la sua raffigurazione alla composizione. Se per esempio la vostra rovina sono i motori, nulla vi vieta di inserire una fiammante hot road.

Come sempre il tatuaggio è personale e ci sono mille motivi diversi per farlo, potreste volerlo perché state vivendo una vita piena, ma allo stesso tempo può essere tatuato come un monito, come un promemoria che vi ricorda di non esagerare con i vizi e di rispettare i vostri limiti.

Chiudiamo come sempre con il nostro consiglio personale: non abbiate fretta di tatuarvi e non buttatevi sul primo tatuatore sotto casa! Fate ricerche sia sul tatuaggio che volete fare sia su chi avrà il compito di eseguirlo, parlatene insieme e decidete qual è lo stile, la posizione ed il soggetto che più vi si addicono.
Nessun rimorso, nessun rimpianto!

Al prossimo articolo!
Un saluto dallo staff di Traditional Tattoo It

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TIMONE TRADITIONAL, LA GIUSTA ROTTA

Chi non riesce ad immaginare intrepidi marinai con tatuato un timone ed un ancora sulle braccia?

Abbiamo visto nei precedenti post come l’ancora ed il faro siano due tatuaggi traditional molto legati all’immaginario marittimo, ma come fa una nave ad ancorarsi ad un porto sicuro se non guidata da un timone??

Risalente agli albori della navigazione il timone ha subito diverse evoluzioni prima di presentarsi nella classica forma rotonda che tutti conosciamo.

Già nell’antico Egitto, con le prime chiatte sul Nilo, il timone era semplicemente un remo installato lateralmente , che permetteva di governare l’imbarcazione e deciderne la direzione.

L’evoluzione del timone si è avuta con l’avvento della navigazione a vela e la crescente complessità nel manovrare navi di dimensioni sempre maggiori.

Si hanno testimonianze nell’antico oriente di imbarcazioni con timone circolare così come lo conosciamo oggi, diversi secoli prima che fosse utilizzato in occidente, già Marco Polo durante i suoi viaggi riportava in Europa descrizioni delle imbarcazioni cinesi.

Rudder traditionalIn marina esiste una figura apposita detta timoniere, che ha il compito materiale di portare la nave sulla giusta rotta, sotto la guida del capitano e del nostromo.

Anche la tradizione della marina militare usa spesso timoni nell’araldica e come simbolo di reggimenti .

Nella simbologia dei tatuaggi quindi un timone traditional richiama subito alla mente l’idea di guida e direzione, ed esorta chi lo indossa a non perdere mai la rotta.

Possiamo trovare il timone traditional come soggetto singolo o associato ad altri simboli classici della tradizione marittima come ancore, fari, o la rosa dei venti, può essere visto insieme a rondini o con un veliero.

Vediamo insieme alcuni dei significati di un timone traditional:

  • Guida: il timone traditional rappresenta una guida per chi lo indossa, un talismano che lo aiuta nelle scelte della propria vita.
  • Perseveranza: può indicare la forza di volontà, come un timoniere che segue la rotta nonostante la tempesta, chi si tatua un timone è fedele alle proprie idee ed ai propri obbiettivi nonostante gli sballottamenti della vita.
  • Volubilità: altro significato del timone traditional, rappresenta la possibilità di cambiare direzione nel corso della propria vita, seguendo magari un percorso diverso da quello che ci si era prefissati inizialmente.
  • Comando: come per il veliero traditional, indica che siamo al comando della nostra vita, e che possiamo decidere noi stessi che direzione seguire e che rotta tenere.

Il timone traditional ha comunque una connotazione positiva, è un tatuaggio di buon augurio e di speranza, un promemoria che ci ricorda che siamo noi a decidere che rotta seguire durante la nostra esistenza.

Come ogni volta noi di Traditional Tattoo It vogliamo chiudere questo post con una raccomandazione: siate consapevoli del tatuaggio che andrete a fare!

Non abbiate fretta e non fatevi prendere dalla smania di inchiostro, spendete del tempo nella ricerca del soggetto, del tatuatore e dello stile che più vi piace!
In queste pagine parliamo dello stile traditional, che è quello che ci appassiona, ma potreste ritrovarvi attratti da uno stile giapponese, realistico o new school. Quando sarete sicuri della vostra scelta prenotate il vostro tatuaggio, e sicuramente non ve ne pentirete!

Al prossimo articolo!

Un saluto dall staff di Traditional Tattoo It

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SERPENTI E TENTAZIONI, IL TATUAGGIO PROIBITO

Il serpente era la piu’ astuta di tutte le creature selvatiche fatte dal signore Dio” (Genesi, 3,1)

La cultura cristiana e occidentale associa il serpente alla tentazione ed al peccato originale, ma dall’antichita’ fino ad oggi esso ha assunto molti significati differenti , sia positivi che negativi.

Adorato come simbolo di saggezza, fertilita’ e rinascita, il serpente e’ uno dei tatuaggi traditional piu’ evocativi, e puo’ essere rappresentato sia da solo che insieme ad altri soggetti.

Andando indietro nel tempo vediamo come il serpente era venerato sia dai Greci che dagli Egizi, Asceplio, il dio Greco della medicina, usava un bastone con un serpente arrotolato intorno ad esso, e questo simbolo e’ ancora oggi riconosciuto dall’ordine dei medici. Tutankamon pose nella sua tomba un cobra come guardiano dell’aldila’.

Sempre in Grecia il serpente era associato alle dee della luna, portatrici di conoscenza all’umanita’.

sailor jerry snakeI nativi americani adoravano il serpente a sonagli, tipico della loro regione, come simbolo di potenza e fertilita’, lo associavano alla pioggia e come simbolo di morte e trasformazione. Il suo morso infatti e’ potenzialmente mortale, e portava gli indiani che venivano morsi a cavallo tra il nostro mondo ed il mondo spirituale.

In Australia gli aborigeni credono che la creazione del mondo sia avvenuta con il gigantesco serpente arcobaleno, uno degli dei associati al mito della nascita del mondo.

Vediamo insieme alcuni dei significati che puo’ assumere un serpente traditional:

  • Veleno: molti serpenti hanno un morso letale, e questo traditional rappresenta morte e pericolo.
  • Rinascita: Il cambio ciclico della pelle di un serpente e’ visto come un simbolo di rinascita e rigenerazione, chi si tatua questo traditional puo’ voler voltare pagina o cambiare abitudini.
  • Protezione: nell’antichita’ i serpenti erano i protettori dell’oltretomba e della sacra conoscenza di preti e sacerdoti, con questo tatuaggio si simboleggia una guida ed un protettore.
  • Saggezza: il serpente traditional indica anche saggezza, maturazione. La capacita’ di cambiare la pelle del serpente simboleggia anche la capacita’ dell’uomo di rinnovarsi e acquisire esperienza.
  • Tentazione: il classico significato del serpente nella cultura occidentale, esso simboleggia il gusto che si ha verso il proibito ed i tabu’ della nostra societa’.

Il serpente traditional viene anche raffigurato insieme ad altri simboli tipici della cultura del tatuaggio come teschi o pugnali

  • Serpente con pugnale: rappresenta morte ed avvelenamento, insieme al serpente si possono trovare goccie di veleno che cadono dalla lama; per alcuni tradizionalmente simboleggiava il dover compiere la vendetta nei confronti di un infame, raffigurato appunto dal serpente stesso.
  • Serpente con teschio: simbolo di immortalita’ e di conoscenza, il serpente rappresenta la saggezza e la conoscenza che sopravvive al mondo mortale, raffigurato dal teschio.

Come vedete il serpente traditional puo’ assumere diversi significati, anche in base al soggetto con cui e’ tatuato. Le linee morbide e la possibilita’ di seguire la forma del corpo ne fanno un’ottimo tatuaggio, sia che si attorcigli sull’avambraccio sia che sia sfoggiato per tutta la grandezza della schiena!

Come sempre rinnoviamo il nostro invito a scegliere bene il tatuaggio ed il tatuatore che piu’ vi soddisfa e che piu’ si avvicina alla vostra idea. Spendete del tempo nella ricerca e tatuatevi quando siete sicuri, in modo da avere un pezzo che vi rappresenti e di cui non dovrete pentirvi.

al prossimo articolo!

Un saluto dallo staff di Traditional Tattoo It

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